CON-TATTO – Nuovi approcci al benessere

La situazione attuale ha fatto emergere in modo evidente quanto le circostanze e l’ambiente in cui siamo immersi influiscano sulla percezione che abbiamo delle cose, di un bene, di noi stessi e, certamente del nostro concetto di benessere.

L’emergenza Covid-19 infatti, ci ha portato ad interrogarci sul senso che aveva prima il benessere per noi e il nuovo senso che questa circostanza ci ha portato ad elaborare. Se cambiano intorno a noi le circostanze e il nostro status è messo così rapidamente in discussione, anche la nostra percezione o idea di benessere deve necessariamente fluire e trasformarsi in qualcosa di nuovo.

L’esperienza di cura di sé, che già in se stessa racchiude la parte più pura del benessere, si realizza quando tutti gli elementi che la creano sono in armonia e sinergia fra loro: il luogo che scelgo per il mio benessere, le persone a cui mi affido per prendermi cura di me, i dettagli di cui è fatto un trattamento, i profumi, le manualità e ciò che con con esse si trasferisce da una persona all’altra, l’empatia e la dedizione, l’energia del contatto.

E per tanti la domanda adesso è: come vivremo ora tutto questo? Mentre forse la domanda più giusta da porsi sarebbe: di cosa ho davvero bisogno quando voglio prendermi cura di me?

Del contatto, certamente, ma prima di tutto con se stessi e la visione che abbiamo di noi, attraverso gli occhi e le mani di chi scegliamo per farci trattare. La tattilità e il senso del tatto sono stati per molto tempo e a ragione, al centro dell’esperienza del benessere, determinando le manualità o le gestualità di cui è fatto un trattamento.

Il contatto è tante cose però, ed è arrivato il momento di interpretarlo diversamente per trovargli nuove forme di espressione: <b<può essere=”” il=”” contatto=”” con=”” un=”” ricordo=”” che=”” ci=”” ha=”” risvegliato=”” particolare=”” profumo<=”” b=””>, il contatto con noi stessi quando ci vediamo più belli e ci sentiamo valorizzati. Con-tatto è la dedizione con cui si trasferisce tutto questo ad un’altra persona, perciò quello che non dobbiamo mai perdere soprattutto in questo momento di fragilità è proprio il con-tatto, e se dovranno esserci nuove forme e modi in cui reinterpretarlo e viverlo, le creeremo, daremo loro un nuovo significato, lo comunicheremo diversamente, per non perdere l’aspetto più entusiasmante del benessere: la gioia e l’energia del contatto con noi stessi e il contatto umano con chi ci accompagnerà ad essere la migliore versione di noi stessi. </b<può>

Monica

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